Quando alla prima presentazione ti dicono che Intercultura ti cambia la
vita, non ci dai molto peso, o per lo meno, non abbastanza! Io ero eccitata,
era la cosa più grande che mi fosse mai successa, anche se non era ancora
successa! Pensavo sarebbe stata una bella esperienza, istruttiva, che mi
avrebbe arricchita. Il sentimento che provavo era voglia di cambiare, di novità
e di avventura! Solo ogni tanto mi rendevo conto di che grande cambiamento
sarebbe stato, ma non era il mio pensiero fisso come quello della partenza!
Quando poi sono iniziati gli incontri, con i volontari e con gli altri
ragazzi la situazione è un po’cambiata!
Ho iniziato a capire a cosa andavo incontro, non era semplicemente una
vacanza, sarebbe stata dura, impegnativa, probabilmente non sarei stata
all’altezza!
Ma l’altra parte di me non vedeva l’ora di partire, di vedere cose nuove e
di dimostrare che potevo farcela; non mi ero accorta di quanta fortuna avevo
avuto, non avevo pensato al fatto di essere fra quei 1500 ragazzi che ce
l’avevano fatta!
Incontrando tutti gli altri ragazzi che sarebbero partiti con me, si è
creato un legame in pochissimo tempo perché eravamo tutti sulla stessa barca,
non vedevamo l’ora di fare nuove esperienza e vivere ogni secondo quello che
per me era un sogno che avevo da molto tempo!
Ora che sono qui, non dico che i miei sentimenti siano completamente
cambiati, ma parzialmente sì! Forse perché io sono cambiata; in due mesi che
sono qui, mi sembra di essere una persona completamente diversa, decisamente
cresciuta!
Ho sempre combattuto con la mia timidezza, è stato forse uno dei principali
motivi che mi hanno spinto a partire, riuscire ad essere finalmente me stessa!
E mi sto rendendo conto di quante cose non ho mai avuto il coraggio di fare
a casa e qui invece sono diventate la quotidianità, non c’è tempo per essere
intimoriti se vuoi anche solo essere visto.
Funziona così: se hai un problema parlane con qualcuno perché riusciranno
in qualche modo a risolverlo, se decidi di tenertelo per te nessuno ti conosce
abbastanza bene da capire che vuoi essere aiutato e il tuo resterà un problema
che molto probabilmente non riuscirai a risolvere!
E’ anche vero che non sono tutte rose e fiori. Spesso mi fermo a pensare
che sono già passati due mesi e io ancora non riesco a parlare fluentemente
come vorrei e il fatto che la mia nuova lingua sia semplicemente l’inglese mi
fa stare ancora peggio! Ci è sempre stato detto di non confrontare la nostra
esperienza con quella di altri, ma è inevitabile farlo quando i ragazzi in
Norvegia capiscono se gli viene parlato in norvegese e io continuo a sognare in
italiano!
Ma c’è anche la questione nostalgia. Due tipi di nostalgia sto
sperimentando: la prima che ti voler avere tutto ciò che è la tua vera casa, la
meno difficile da superare; basta pensare al sogno che sto vivendo e a quanto
sia già passato, che l’unica cosa che rimane e la voglia di assaporare ogni
momento. La più faticosa è quella che tira fuori tutti i lati negativi della
tua nuova vita, non che in Italia sia tutto magnifico, (anzi!) ma a volte in queste situazioni è davvero
dura, spesso però basta un piccolo gesto della tua meravigliosa famiglia ospitante
per far tornare il sorriso!